Quarantunesima posizione finale – su 292 equipaggi classificati – alla 1000 Miglia 2020 per l’Aston Martin DB 2/4 numero 349 di Giovanni Pighi e Luigi Callegari, due fedelissini della “Freccia Rossa”. Immatricolata nel 1955, la vettura ha radici genovesi: il motore è stato rifatto presso l’Officina Valle di Molassana mentre l’intero restauro è stato curato da Massimo Meli, un grande esperto del settore delle auto storiche.
Meli ha anche assistito la vettura durante l’intera gara, km dopo km. “Complessivamente – ha osservato – non abbiamo avuto grossi problemi: nella prima tappa si è registrata una perdita acqua dal collettore aspirazione, nella seconda si è rotta la pompa benzina, nella terza frazione una rottura ha riguardato un tubetto del freno anteriore mentre nell’ultima c’è stato solo un allentamento dei tubi di scarico. Considerate la durezza della gara e le condizioni climatiche in cui si è svolta, possiamo dire che l’Aston Martin si è comportata egregiamente“.
L’edizione 2020 della 1000 Miglia è stata vinta da Roberto e Andrea Vesco – nella vita di tutti i giorni padre e figlio – al volante dell’Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1929 in gara con il numero 46. Dopo oltre 1.700 km attraverso mezza Italia si sono aggiudicati la celebre gara di regolarità per auto storiche alla guida di una vettura iscritta dal Team Villa Trasqua. I Vesco non sono nuovi al podio della 1000 Miglia: entrambi avevano già vinto la “Freccia Rossa” in passato ma mai correndo insieme.
La seconda posizione è stata conquistata da Sergio Sisti (già vincitore nel 2001) e Anna Gualandi, al volante di una Lancia Lambda Spider Casaro del 1929 (numero 45), mentre il terzo posto è stato conquistato da Gianmaria Fontanella e Anna Maria Covelli, anche loro su Lancia Lambda Casaro VII Serie del 1927 (in gara con il numero 28).
La 1000 Miglia 2020 è stata caratterizzata dalle condizioni meteo, in alcuni momenti decisamente avverse, e da un tracciato molto impegnativo, soprattutto in alcuni passaggi serali, come il Passo della Cisa attraversato al buio e in mezzo alla nebbia nella parte finale della terza tappa. Su 356 partite, sono state 296 le auto che hanno tagliato il traguardo al termine della corsa.
Oltre 45 ore di guida attraverso 245 comuni italiani hanno consentito a Silvia Marini e Francesca Ruggeri di conquistare la “Coppa delle Dame”: il primo equipaggio tutto femminile ha concluso la 1000 Miglia in 24^ posizione assoluta al volante della Bugatti T40 del 1929 (numero 43) precedendo Federica Bignetti e Rossella Torri su MG TB del 1949.
Ottima prestazione anche per gli olandesi John Houtkamp e Micheline Houtkamp-Van Bussel che, primi stranieri classificati, si sono aggiudicati la “Coppa delle Nazioni”. L’equipaggio è giunto decimo assoluto al volante della Lancia Lambda Tipo 233 Corto del 1928 (numero 31).
Grande successo, infine, anche per il “Ferrari Tribute to 1000 Miglia”, l’evento collaterale dedicato alle vetture moderne che il brand di Maranello dedica alla 1000 Miglia. Se lo sono aggiudicato Salim Al Rifai e Giordano Mozzi su una Ferrari 488 Pista del 2018.