Il Presidente della Scuderia del Grifone si è spento improvvisamente a soli 58 anni
Dal compianto papà Silvano, scomparso a fine 2016, Gianni Chiesa – stroncato sabato mattina da un improvviso arresto cardiaco a soli 58 anni – aveva ereditato un sacco di cose: il buon carattere, l’educazione, il rispetto, la disponibilità, lo spirito di servizio, l’ironia e, soprattutto, la grande passione per l’automobilismo sportivo, mondo che il suo illustre genitore aveva vissuto a 360 gradi. Lui non è stato da meno: ottimo regolarista, grande appassionato di autostoriche e con un buon passato agonistico – negli anni Ottanta si aggiudicò il Campionato italiano gruppo N di slalom in salita – nel 2020, proprio per dare continuità alla passione di papà, si era preso la briga di riportare in vita la Scuderia del Grifone, il sodalizio di cui Silvano era stato per una vita “anima” e dal 2005 Presidente.
Sotto la sua guida – nel 2020 Gianni Chiesa ne era stato eletto al vertice – la Scuderia del Grifone è davvero rinata, sia come squadra agonistica che come gruppo. In questi anni sono stati sempre crescenti i successi nel settore della regolarità per autostoriche e, di pari passo, è aumentato anche il numero dei soci sportivi – ad oggi, una sessantina – molti dei quali tra i più qualificati praticanti di questa specialità, tutti entusiati di far parte di questa squadra.
Questa, tra le tante vittorie conseguite, per Gianni Chiesa è stata sicuramente la più bella. Però non va dimenticato il successo, ottenuto ad inizio stagione – un paio di mesi prima di essere rieletto all’unanimità Presidente della Scuderia del Grifone – in coppia con l’amata sorella Tiziana, nel XXV Rallye Montecarlo Historique, con l’Alfa Romeo Giulia 1600 TI del 1965 con cui aveva corso insieme a papà. Domani, lunedì, alle 15,30 l’ultimo saluto a Gianni Chiesa, nella Collegiata di Novi Ligure. Alle sue sorelle e a tutti coloro che gli hanno voluto bene giungano un grosso abbraccio e le nostre più sentite condoglianze.