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I rally sono anche sicurezza, responsabilità ed assicurazioni

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Il racconto di un vecchio episodio per sensibilizzare su temi sempre attuali

Interrompo i racconti di fatti, che possono far parte del mondo dei rally, fatto non solo di percorsi, prove, velocità e classifiche ma anche di guasti e sfortuna (una grande componente…) per provare a rendervi partecipi di un fatto a me accaduto, al Rally di San Martino di Castrozza, il 29 e 30 Agosto  1969, Km. 1450,  3  tappe, 10 P.S. per circa Km. 73,304.  Il mio racconto è fatto nella speranza di dare un contributo per fare ulteriori riflessioni su sicurezza, responsabilità ed assicurazioni.

Presi il via a questa bellissima gara con una  Fiat 124 Special 1400 cmc., da non confondere con  124 Special T 1600 bialbero (una bomba), un nuovo navigatore e tante aspettative. La Fiat stava per entrare a piè pari nei rally,mettendo già in campo, come da tempo la Lancia, una squadra assistenza, guidata dall’ing. Maruffi. La gara avrebbe dato lo spunto per fare una valutazione a futuri possibili piloti. Gli iscritti erano 120: nomi che ebbero un seguito illustre nei rally, uno per tutti Sandro Munari. Io presi il via alle 23,13, con il numero 73, e, dopo una notte di curve e saliscendi vertiginosi, arrivammo in perfetto orario di transito al C.O. n. 12 di Casteltesino.

Timbrata la tabella di marcia, ripartimmo alle ore 09.19′ 01 percorrendo la strada provinciale che ci avrebbe condotti alla PS successiva. Stavamo lasciando il paese quando, in un curvone a destra, per me da percorrere rasente il muraglione, vidi arrivare dalla parte opposta una vettura in centro strada. Lo scontro, quasi frontale, fu inevitabile e poiché in questo tipo di incidente  le due velocità si sommano, fu tale da procurare gravi danni.

Per fortuna il conducente della Volkswagen venne sbalzato fuori dalla sua vettura, che precipitò nella scarpata per molti metri. Tutto sommato, constatate le non gravi ferite di tutti noi, escludendo la perdita delle vetture, “era andata bene“.

Con il passare dei giorni, i fatti presero una bruttissima svolta ed il 76enne sindaco del paese perse la vita per “bronco polmonite” contratta in ospedale. Il rally aveva già da tempo avuto contestazioni per vari motivi ed in previsione di ulteriori aggravamenti gli organizzatori si defilarono completamente. Subii due processi a Trento come imputato di un comune incidente stradale di un guidatore, che ovviamente correva. In tribunale si parlò molto di soldi e poco di responsabilità, fortunatamente avevo una buona assicurazione personale, quella dei concorrenti era ridicola.

La condanna in prima istanza fu  di “22 mesi con la condizionale” ridotta poi a 18 e naturalmente privato della patente di guida. Sebbene mi sia sempre considerato non colpevole dell’incidente, fu per me un grosso trauma morale che non risparmiò la passione e la voglia di tornare nel mondo delle corse automobilistiche. Purtroppo avevo perso quel momento magico che si era creato per i rally e dovetti ripartire cercando, con difficoltà, di rimettermi in gioco. Ma i cambiamenti erano già arrivati.

Ho raccontato quanto accaduto per cercare di porre l’attenzione a partecipare con tanto entusiasmo, perchè alcune volte questo può far perdere di vista gli aspetti di responsabilità legali da parte di tutti. Spero di non avervi annoiato ma di aver contribuito in qualche modo alla sicurezza di tutti gli appassionati.

Bruno “Brunin” Ferraris