Home Storiche Tra i “big” del Rallye dei Fiori 1966 con una IM3

Tra i “big” del Rallye dei Fiori 1966 con una IM3

517
0
L'Austin Morris IM3 di Molinari - Ferraris

All’inizio degli anni 60 iniziò a decollare in Italia l’era dei rally che avrebbero lasciato, in seguito, un segno nel mondo intero. Capofila fu senza dubbio il Rallye dei Fiori (Sanremo) che, già Europeo nel 1966, in pochi anni diventò una delle più blasonate  gare mondiali. Naturalmente, agli inizi, i partecipanti erano principalmente liguri, piemontesi e qualche confinante francese; poi arrivarono i grandi nomi nordici, specialisti in questo tipo di guida. Cella, Munari, Hopkirk, Aaltonen, Elford, Piot, Carlson, il marito di Pat Moss, specialista femminile nel genere, sorella del grande pilota di Formula 1 Stirling Moss, ed altri che avrebbero partecipato a pieno titolo per case automobilistiche, consapevoli del grande ritorno pubblicitario, come Lancia, Saab, Volvo, Renault, Ford, Alfa Romeo.

Il mio debutto fra questi big avvenne nel 1966 con una Austin Morris IM3, di proprietà di Molinari e quindi risultando secondo pilota. La partenza avvenne, con molta emozione, da piazza Eroi Sanremesi per poi scomparire nel innevato entroterra ligure. Dopo la lunga nottata, nelle prime ore del giorno ci stavamo avvicinando al tratto di percorso che ci avrebbe condotto al controllo orario della città di Asti: un equipaggio composto da due fratelli titolari di una nota pizzeria di Varazze, complice sicuramente la stanchezza, sbagliando una curva in prossimità di un letamaio, vi si infilarono dentro con i finestrini aperti. I poveretti riuscirono a ripartire, ma quando arrivarono sulla affollata piazza ci fu un fuggi-fuggi per lo sgradevole odore che proveniva dall’auto dei poveretti.

Mi ritirai a circa metà percorso per rottura del cambio, fu una gran bella esperienza che mi serv1 l’anno seguente per piazzarmi con Piero Sodano (equipaggio più giovane di tutte le edizioni) al 19° posto con una Autobianchi Primula 45 cambio al volante. Ma questa è un’altra storia.

Bruno “Brunin” Ferraris