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Ciao, Artista!

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Amilcare Ballestreri, a sinistra, durante una premiazione (FotoMagnano)

Amilcare Ballestreri si è spento la scorsa notte nella sua Sanremo

Si è spento la scorsa notte, nella sua Sanremo, a 88 anni Amilcare Ballestreri, un’icona del motorismo ligure e nazionale, che ha vissuto sia da centauro che da pilota di auto. Persona per bene e ben voluta da tutti, sin dai primi anni Sessanta si cimentò con successo nelle due ruote in sella alle MotoBI ufficiali e, successivamente, con le Benelli.

Nel 1967 lascia le motociclette e passa alle quattro ruote, su invito dell’allora direttore sportivo Lancia Cesare Fiorio e con la spinta del suo concittadino Daniele Audetto, che oltre ad essere stato il suo primo navigatore in futuro approderà in Ferrari come “diesse”. Ballestrieri debutta al Rally dell’Elba con una Renault 8 Gordini, con i colori dell’allora Scuderia dei Fiori, e si classifica sorprendentemente secondo assoluto, mostrando di avere la mentalità giusta per fare bene anche nei rally, che continuerà a correre sino a 42 anni mietendo consensi e successi. Nel ’72 si aggiudica il “Sanremo”, la sua gara di casa, l’anno dopo vince il Campionto italiano, diventa pilota ufficiale Lancia. Nel 1975 passa all’Alfa Romeo per sviluppare l’Alfetta Gt ma la Casa di Arese aveva, allora, più attenzioni per la F1 e meno per i rally. In seguito si cimenterà, sempre da pilota ufficiale, al vonante della Opwel Kadett Gte.

Al volante infiammava  gli spettatori con la sua guida irruente, tutta traversi: per questo era stato soprannominato l’artista, appellativo che costituì parte del titolo libro appositamente scritto per celebrare i suoi ottant’anni. Con lui se ne va un grande pilota, un grande personaggio ma soprattutto una persona cordiale, simpatica e sempre disponibile con tutti, oltre ad un grosso pezzo della storia del motorismo ligure.