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Valentino ci riprova…

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(ph da Racing Force Group)

Rossi inizia la sua nuova avventura compiendo il salto dalle 2 alle 4 ruote

Tra le varie notizie che riguardano gli sport motoristici, in questi giorni spicca quella riguardante Valentino Rossi, che è intenzionato a provare a correre nuovamente in pista – compiendo quello che, nelle competizioni motoristiche, è chiamato il salto dalle 2 alle 4 ruote –  mettendosi al volante di una Audi R8 LMS GT3, in modo da seguire le orme di numerosi piloti del passato che lo hanno preceduto in questa non facile scelta ed avventura.

Nelle competizioni motoristiche il passare dalle 2 alle 4 ruote è un passo che ha precedenti molto illustri come Nuvolari (classe 1892), che corse dal 1920 al 1939 in auto e (vincendo spesso) in moto  e, dal 1946 al 1950, in auto, nel declino legato alla malattia polmonare causata dai vapori di benzina respirati più che dall’età. 

Un altro grande esempio è stato sicuramente John Surtees (un pilota eclettico, capace di vittorie mondiali sia in moto che in F1) che, in totale, nelle corse in moto ha vinto sette titoli mondiali: dal 1958 al 1960 nella classe 350, nel 1956 e dal 1958 al 1960 nella classe 500. Tutti mondiali vinti in sella alla MV-Agusta. Il passaggio alle 4 ruote lo vide nel 1964 vincitore del Campionato del Mondo Piloti F1 al volante di una Ferrari. Purtroppo, un’incomprensione con alcuni dirigenti della scuderia (legata alla sua esclusione dalla squadra piloti che doveva correre la 24 ore di Le Mans) lo indusse e convinse a lasciare la scuderia rossa.

In tempi successivi, la coppia di piloti rappresentata da Mike Hailwood e Giacomo Agostini. Mike Hailwood vinse nove titoli mondiali in moto ed il Campionato Europeo di Formula 2 nel 1972. Giacomo Agostini, quando vinceva in moto, sosteneva che i piloti calano mediamente dal trentaseiesimo anno di età in poi. Agostini partecipò a molte gare in Formula 2 quand’era in calo secondo il suo stesso parametro e combinò ben poco. In seguito, scrisse che aveva trattato troppo bene i freni delle vetture nelle staccate… Sono convinto della sua onestà: probabilmente, avrebbe avuto successo sulle 4 ruote se avesse mollato le 2 ruote molto prima, ma fino al 1975 ossia fino ai 33 anni vinceva i titoli mondiali, perciò fece bene a tenere duro, così come ha fatto Valentino Rossi.

Ultimo in ordine di tempo fu Jonny Cecotto, che ha vinto in moto e provato a correre con le ruote scoperte in F1 e F2 e quelle coperte in DTM. Johnny Cecotto , in moto con il team “Venemotos Yamaha”, ha vinto il titolo della “350 nel 1975 e della “750” nel 1978, risultando in entrambe le classi il più giovane pilota nella storia del motociclismo sportivo a conquistare i rispettivi titoli iridati.

Per Johnny Ceccotto, il salto nelle 4 ruote inizia con la F2 nel 1981, compiendo alcune esperienze sulla Minardi, seguite nel 1982 dalla conquista del 2° posto nel Campionato Europeo con la March. Nel 1983, confortato da queste esperienze positive, fa il debutto in F1 con la Theodore e nell’anno successivo (1984) passa alla Toleman, dove ha come compagno di squadra un certo Ayrton Senna. Purtroppo per Johnny, un bruttissimo incidente durante le prove del G.P. d’Inghilterra, (nel quale si ruppe ambo le gambe), lo vede abbandonare le ruote scoperte per approdare successivamente nelle ruote coperte nel campionato turismo DTM con la Bmw, con cui è vincitore nel 1994 e 1998.

Auguri a Valentino Rossi per questa sua nuova carriera motoristica. Gli esempi a cui fare riferimento non gli mancano: Valentino va per vincere, ha abbandonato le strade tortuose dei rally, nei quali ha corso fino ad ora, ed ha scelto i lunghi rettilinei della pista (terreno a lui più congeniale). Le premesse per un buon risultato ci sono tutte; inoltre, l’esperienza accumulata nella sua lunga carriera in pista, gli dovrebbe consentire di ben figurare.

Flavio Scopinich