Domenica 27 Settembre, in occasione della giornata nazionale del Veicolo d’Epoca, ne ho approfittato per recarmi a Legnano, nel milanese, al fine di visitare il “Museo Fratelli Cozzi” Alfa Romeo, che ospita, in un apposito spazio ben organizzato, una nutrita collezione di auto Alfa Romeo dagli anni ’50 in poi.
All’entrata del Museo, in un grande salone alle cui pareti, sono raccolte una serie di gigantografie (ottenute ingrandendo foto originali 30 x 30), dove la responsabile del Museo Elisabetta Cozzi fa gli onori di casa introducendo la storia del museo aiutandosi con le foto alle pareti, che illustrano il glorioso passato dell’Alfa e di come attrici famose avessero scelto auto Alfa Romeo per i loro spostamenti.
Pareti con foto su eventi Alfa Romeo – Elisabetta Cozzi che introduce la storia del museo usando foto di attrici famose ritratte sulle loro Alfa Romeo
Proseguendo nella presentazione, spiega che la nascita di questa collezione privata è dovuta a Pietro Cozzi, che fino dall’età di 17 anni coltivava la passione per le auto, e precisamente le Alfa Romeo, che all’epoca era la marca di automobili più desiderata dagli Italiani, fra le auto di grande serie.
Una spinta decisiva a questa passione, venne data a Pietro che a 19 anni nel 1955 apre con i suoi fratelli la concessionaria “Garage Castello” a Legnano, che vanta il primato di diventare il primo punto vendita e servizio assistenza di Legnano per l’Alfa Romeo. Pietro, con passione e lungimiranza imprenditoriale, intuendo la passione per le auto degli italiani, esplora e pratica il mondo delle corse, per promuovere contemporaneamente la concessionaria e le auto che vende. Seguendo questa idea, partecipa ad alcune gare automobilistiche su strada (Rally), con una Giulietta Sprint, riuscendo persino a fare parte della prestigiosa scuderia di Giovanni Castellotti.
Nel 1960 arriva la nomina da parte dell’Alfa Romeo dello status di “Commissionaria esclusiva” (per un’area di 30 comuni nell’Hinterland Milanese), status che garantisce un maggiore ricambio di auto e compravendita di nuovo ed usato, Pietro comincia a collezionare auto di un certo prestigio, quasi involontariamente.
In una concessionaria, è normale ritirare l’usato per vendere del nuovo; nel caso fosse capitata un’auto, con caratteristiche particolari, Pietro Cozzi non la rivendeva, ma la teneva per se, in questo modo, poco a poco, riuscì ad accumulare un considerevole numero di auto, fino a farlo diventare una piccola collezione personale. Gestendo tale collezione in modo professionale, tenendo i migliori esemplari delle auto fino ad allora accumulate, partendo dalle auto degli anni 1950.
A volte la sorte, aiuta le brave persone, e nel caso di Pietro fu particolarmente benigna nei suoi confronti, consentendogli di acquisire (la Spyder in modo fortunoso) 2 modelli degni di nota che possono senza dubbio considerarsi il vanto della collezione appena iniziata: una 6C 2500 Freccia d’Oro coupè del 1950, detta “Gobbone” per la sua parte posteriore molto bombata, ed una 6C 2500 Spyder, restaurata alla perfezione dopo che il proprietario l’aveva colpevolmente lasciata in un granaio facendola diventare un ricovero per animali da fattoria e deposito di cianfrusaglie.
6C 2500 “Freccia d’Oro” coupè detta “Gobbone”
6C 2500 Spyder carrozzata Farina
Come gia enunciato, il museo è situato in un fondo sotto la concessionaria, in una specie di Bunker, assimilabile ad una cattedrale divisa longitudinalmente da due serie di colonne in modo da creare una navata centrale e due navate laterali. Nella navata di destra sono allineate le auto tipo berlina, mentre nella navata di sinistra sono allineate le coupè, riservando alla navata centrale le spyder, come una bellissima 2600 Spider superleggera del 1962 carrozzata dalla carrozzeria Touring.
2600 Spider superleggera della carrozzeria Touring (1962) nella navata centrale
Oppure una coppia di moderne auto, come: una splendida 4C Coupè rossa che con il suo telaio in fibra di carbonio testimonia lo stato dell’arte raggiunto dalla produzione Alfa Romeo, una RZ Zagato Roadster gialla, a testimoniare l’interesse dei carrozzieri per le auto Alfa Romeo e nello stesso tempo, mostra la capacità del Museo di mantenere aggiornato il parco auto esposto.
4C Coupè rossa
RZ Zagato Roadster gialla
Il museo non ospita solamente auto, in uno spazo apposito, è conservata gelosamente e protetta da un muro in vetro, una ricca collezione di documentazione originale di: posters, libri, disegni, documenti, depliant, manuali, insegne, fotografie ed anche oggetti relativi alla collaborazione della Concessionaria Cozzi con l’Alfa-Romeo, come pezzi di meccanica, tra cui un Blocco cambio/differenziale della Alfa 33 Permanent 4×4 ed un Blocco Motore Giulia con cambio 5 marce.
Blocco cambio/differenziale Alfa 33 Permanent 4×4
Blocco Motore Giulia con cambio 5 marce
La visita canonica comincia dalle auto tipo berlina, conservate nella navata di destra, dove fanno bella mostra di se, le prime Alfa Romeo degli anni ’50 come una Giulietta 1600 ed una Alfa 2000, che con lo loro code a pinna illustrano la moda dell’epoca di ispirarsi alle auto USA.
I pezzi di maggiore interesse, sono sicuramente rappresentati da una Giulia TI Super (Quadrifoglio Oro) colore fumo di Londra, unica al Mondo realizzata in questa colorazione un’auto da competizione che portava sulle piste una livrea elegante, quasi a volere dimostrare che con la Giulia si poteva avere una auto “elegante” ma anche “competitiva e vincente” in pista.
Passando dalle competizioni al mondo del lavoro, degna di nota è sicuramente una Alfasud modello Station Wagon (all’epoca chiamata “Familiare”), un’auto molto innovativa per l’epoca, ma poco capita dai clienti italiani dell’epoca e soprattutto dai clienti Alfa Romeo; che pur apprezzando le caratteristiche del brillante 4 cilindri boxer dell’Alfa Romeo, oppure la soluzione tecnica dei freni anteriori “entrobordo”, la giudicavano troppo spartana: ad esempio, i vetri posteriori erano fissi e non si potevano aprire, creando d’estate una situazione poco confortevole ai passeggeri che occupavano i posti posteriori.
Alfa Romeo Giulia TI Super (Quadrifoglio oro)
Alfasud Familiare
Completata la visita alla sezione berline che contempla le più belle auto prodotte da Alfa Romeo negli anni ‘80 e ‘90 come: 75, 90, Alfa 6, 164; tutte molto bene conservate, con allestimenti interni al Top come volanti in radica oppure tessuti dei sedili al top della gamma, nella “abside” della cattedrale sono esposte 2 auto da competizione come una Giulia GT Junior ed una Formula Alfa – boxer propulsa dal potente motore 1600 (cc.) da 160 (CV) del Trofeo AlfaSud.
Formula Alfa Boxer (Motore Alfasud Trofeo)
Giulia GT Junior Competizione
Sempre nell’abside troviamo l’Alfa Romeo 1900 M, più conosciuta come Alfa Romeo Matta, è un fuoristrada prodotto nel primo quinquennio degli anni ’50 che fu adottato da tutti gli apparati dello stato dai Carabinieri alla Polizia, e dai Pompieri alle guardie forestali, un robusto mezzo ispirato alla Jeep americana e che pochi lo sanno partecipò anche alla 1000 Miglia. Insieme alla Matta e diametralmente all’opposto, c’è il fiore all’occhiello della parte moderna della collezione, un esemplare unico al mondo, e precisamente una Alfa Romeo 155 Q4 specialmente elaborata nel motore che era capace di erogare ben 365 (CV), per battere il record di velocità nella sua categoria G/PS (G = 2 Litri, P = auto di produzione, S = Sovralimentata), raggiungendo il 25 Settembre 1992 sulla pista salata del lago di Bonneville (pista dedicata a questo tipo di competizione) la notevole velocità di 293,307 (Km./h).
1900 M detta “Matta”
Alfa Romeo 155 Q4 record del Mondo velocità
Nella navata di sinistra sono allineate le più belle coupé prodotte dalla Alfa Romeo a partire da una bellissima Montreal di colore rosso alfa (colore raro su questo modello di vettura), una bellissima Gran Turismo degli anni ’80 prevalentemente destinata al mercato Americano, che utilizzava il potente motore V8 alimentato dall’iniezione meccanica Spica. La linea ricalcava la carrozzeria della Montreal un prototipo esposto alla Expo Mondiale del 1967 a Montreal67. L’altra bella coupé degna di nota, è una Brera Coupé dalle linee filanti ed accattivanti, nata dalla matita di Giorgetto Giugiaro che la presentò nel 2002 al salone dell’auto di Ginevra e successivamente costruita dal 2005 al 2010 presso lo stabilimento Pininfarina di San Giorgio Canavese.
Brera Coupè
Montreal
Assolutamente degna di nota, una delle prime icone degli anni ’60 quale la Giulia 1600 SS (Sprint Speciale) carrozzata da Bertone, dotata di un raro mini-parabrezza in materiale plastico, che serviva quando l’auto andava a piena velocità (oltre 200 Km/h per la Giulia SS con il motore da 1750 cmc capace di erogare ben 112 CV) a proteggere il tergicristallo dalla spinta del vento.
Giulia 1600 ss (Sprint Veloce) (1967)
Giulia 1600 ss dettaglio parabrezza aggiuntivo
I Musei sono cultura, sono l’occasione di potere osservare in poco spazio diversi modelli di epoche diverse e poterli confrontare fra loro. Come non riconoscere lo stesso stile, osservando le due Alfetta coupé la GTV 6 2.5 e la GT 1600 (1977) affiancate alla molto simile Alfa Sud Coupé?
Alfetta GTV 6 2.5 (1982) – Alfetta GT 1600 (1977)
Alfa Sud Coupè
Ogni cosa bella ha purtroppo una fine, ed anche la visita al Museo Fratelli Cozzi termina con una coppia di leggendari coupè, che hanno contribuito a segnare i fasti dell’Alfa Romeo negli anni ’60 e ’70 quali la Giulia GT, e l’Alfa 2600 Sprint. La Giulia GT si può considerare un’auto dalle prestazioni eccezzionali, che ha avuto una vita molto longeva ed anche una elevata serie di modelli differenti dalla piccola 1300 GT Junior alla più potente 2000 GT Veloce con motore da 2 litri e capace di erogare ben 132 CV. La 2600 Sprint, una imponente coupé di gran classe dalle prestazioni molto elevate, affidabile e dotata di tutti i migliori comfort per l’epoca. Grazie alla linea imponente e al tempo stesso filante ebbe un eccellente successo commerciale grazie anche a validi optional disponibili all’epoca quali: i vetri elettrici, l’aria condizionata e gli interni in pelle.
Alfa 2600 Sprint
Quale trait d’union fra antico e moderno si può annoverare l’ultima auto una 2000 Coupé che ha potuto partecipare alla 1000 Miglia del 2019 condotta da Elisabetta (quella che dei due fratelli Cozzi si occupa del Museo) in coppia con il marito M. Cuppini ed un illustre terzo membro dell’equipaggio , Klaus Busse Head of design di Alfa Romeo, Fiat, Abarth, Lancia, Maserati in Fca Auto. Un’auto che ha molto ispirato la linea frontale della Zagato Roadster gialla esposta nella navata centrale.
2000 Coupé partecipante alla 1000 Miglia
Equipaggio partecipante alla 1000 Miglia 2019
Purtroppo tutte le cose belle hanno una fine, come questo magico viaggio nel passato dell’Alfa Romeo, un passato reso vivo grazie alla opportunità offerta dal “Museo Fratelli Cozzi”, di potere osservare in modo diretto, con quanta maestria l’Alfa Romeo ha saputo progredire nel tempo. Lascio il museo riattraversando il salone da dove questa bella avventura era cominciata, ripromettendomi di portarci alcuni amici appassionati di auto come me, ed ovviamente sperando di avere suscitato, in chi legge questo articolo, la voglia di andarlo a visitare.
Flavio Scopinich