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Rally Adriatico sotto il segno di Umberto Scandola

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Scandola - D'Amore (ph Andrea Porro)

“Lucky” si aggiudica il rally storico, ai fratelli Tinaburri la prova del “tricolore” Cross Country e SSV

Il 28° Rally Adriatico porta ancora la firma di Umberto Scandola. Il pilota veronese, in gara per prepararsi in vista dell’impegno 2021 nel FIA European Rally Championship con la Hyundai i20 R5 di Hyundai Rally Team Italia navigato dall’imperiese Guido d’Amore, ha conquistato una vittoria netta mai veramente in discussione.

Vincitore di 5 prove speciali su 9, il veronese ha aggiunto un’altra tacca nel suo palmares, presentandosi sul traguardo di Cingoli con 17.3 secondi di vantaggio sugli inseguitori. Bello il secondo posto di Edoardo Bresolin e Rudy Pollet (Škoda Fabia R5 – Hawk Racing Club) che hanno disputato una gara davvero concreta valsa loro anche il successo nella Coppa Rally di Zona. Il loro passo gara è stato efficace fin da subito, hanno evitato gli errori e nell’ultimo giro di prove hanno tenuto testa al ritorno di Simone Campedelli che con Gianfranco Rappa (Volkswagen Polo GTi R5 – Island Motorsport) è stato poi terzo assoluto, con 22.9 di divario dalla vetta, dopo aver sperimentato diverse soluzioni con i nuovi pneumatici MRF Tyres.

A tenere banco è stata la grande selettività di questa edizione che ha sfoltito in maniera importante i possibili protagonisti. Il primo ad alzare bandiera bianca è stato il vincitore 2020 Paolo Andreucci, fuori sulla PS1 con uno spettacolare incidente senza conseguenze per l’equipaggio. L’undici volte campione italiano, al via con la Škoda Fabia R5 gommata MRF Tyres per la M33, non ha così potuto esprimere tutta la sua determinazione dopo uno shakedown in cui aveva segnato tempi di assoluto valore. Anche Giacomo Costenaro, con Justin Bardini su Hyundai i20 R5 (Hawk Racing Club), si è dovuto fermare all’inizio del secondo giro per una toccata che ha piegato il braccetto posteriore sinistro.

Colpi di scena a ripetizione sulla PS4. Bruno Bulacia, autore fino a quel momento di un’ottima gara e secondo in rimonta a soli 3.1 secondi da Scandola, è uscito di strada poco dopo lo start. Lui e il navigatore Rogelio Panate sono usciti senza problemi dalla Škoda Fabia R5 Evo della Meteco Corse, recriminando per quello che avrebbe potuto essere. Il loro ritiro ha permesso ad Alberto Battistolli di salire per un attimo al terzo posto, ma anche il driver vicentino si è dovuto fermare nello stesso punto del boliviano, rimasto letteralmente incastrato in una canaletta senza possibilità di poter liberare la vettura. Peccato perché Battistolli, con la Škoda Fabia R5 Evo della Scuderia Palladio insieme a Pietro Ometto, aveva appena vinto la PS4, dimostrando di poter essere della partita tra i migliori.

A seguire, un ottimo Andrea Dalmazzini, rientrato in R5 dopo quasi due anni con la Ford Fiesta R5 MKII (Modena Racing Team) e Andrea Albertini alle note. Quarto al termine, Dalmazzini si è tolto la soddisfazione di vincere ben tre prove speciali tra cui l’ultima che gli ha consentito di meritare il Trofeo Andrea Dini. Quinto posto per Luigi Ricci e Alessandro Biordi con la Hyundai i20 R5 (Movisport) gommata Yokohama, sesti Giuseppe Dettori e Carlo Pisano (Škoda Fabia R5 – Team Autoservice) davanti a Tonso-Bonato (Škoda Fabia R5), Andervang – Kjellgron (Škoda Fabia R5 Evo – Rallyonline.se), Cobbe – Turco (Škoda Fabia R5 Evo) vincitori anche tra gli Over 55 e Pollara – Mangiarotti (Citroën C3 R5 – CST Sport).

Undicesimo posto, per un soffio fuori dalla top ten, per Tamara Molinaro e Piercarlo Capolongo (Citroën C3 R5 – Gass Racing) che hanno conquistato la classifica femminile davanti a Rachele Somaschini e Nicola Arena (Citroën C3 R5). A conquistare il Trofeo Loris Roggia, che ha premiato il migliore navigatore under 25, è stato il belga Loic Dumont, in equipaggio con Maxime Potty con la Ford Fiesta Rally 2 della TM Competition.

“Lucky” c’è e non perdona – Il 3° Rally Storico del Medio Adriatico, secondo round stagionale del Campionato Italiano Rally Terra Storico, premia “Lucky” e Fabrizia Pons sulla Lancia Delta Integrale 16V della Key Sport Engineering. L’equipaggio non ha tradito le aspettative, facendo ancora una volta una gara d’assolo che ha permesso di conquistare il 4° Raggruppamento e regolare sul traguardo Marco Bianchini e Giulia Paganoni (Lancia Delta Integrale 16V – Key Sport Engineering) di 1’26.1. Il vantaggio così cospicuo è frutto anche di un errore di Bianchini, che dopo essere rimasto molto vicino a “Lucky” per tutta la gara, ha commesso un dritto sull’ultima prova che lo ha visto chiudere più distanziato, ma comunque secondo. Terza piazza per Bruno Pelliccioni e Roberto Selva, sulla aggressiva Ford Escort 2000 (Scuderia Malatesta) che li ha visti primeggiare in 3° raggruppamento e tra le due ruote motrici. Al quarto posto l’inossidabile Bruno Bentivogli, con Marco Andrea Cecchi alle note sulla ormai nota Ford Sierra Cosworth del Team Bassano.

Tra le sorprese ecco i fratelli Tinaburri – Niente di scontato nel terzo round del Campionato Italiano Cross Country e SSV che sulle prove speciali del Rally Adriatico ha regalato una sfida tutta da vivere, tra avvicendamenti al vertice e colpi di scena. A primeggiare al termine i fratelli Alessandro ed Emiliano Tinaburri su Yamaha YXZ 1000 R. La gara è vissuta su due anime. La prima parte, fino alla PS6, ha visto la supremazia di Amerigo Ventura Montecamozzo e Mirko Bruni, su Yamaha YXZ 1000 R, che sembravano avere ormai la vittoria in tasca. Alla terza ripetizione della “Colognola” (PS7), Ventura Montecamozzo ha commesso un piccolo errore di guida pagato molto caro, dato che è stato costretto al ritiro. A quel punto Tinaburri e Borsoi hanno sguainato le armi, e quella che per tutta la giornata è stata una sfida per il secondo posto si è trasformata in una battaglia al decimo di secondo per la vittoria. Prima dell’ultima prova Borsoi aveva un vantaggio di 0.2 secondi sull’avversario, ma Tinaburri ha sferrato il colpo di coda decisivo sull’ultima speciale che gli ha consentito di afferrare la vittoria. Secondo posto per Elvis Borsoi e Stefano Pelloni (Rotax Can Am Maverick X3). Terzo posto per Gjezi – Torricelli che hanno avuto ragione di Catania – Culasso nell’ultima prova speciale e hanno quindi meritato il piazzamento a podio. Entrambi al via su Yamaha YXZ 1000 R.