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Addio a Raffaele “Lele” Pinto, un grande dei rally

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Raffaele Pinto al Rallye di Sanremo 1976 (ph dalla Rete)

Raffaele Pinto, spentosi oggi a Cecina (LI) dopo una lunga malattia a soli 75 anni, è stato uno dei primi piloti italiani professionisti tra gli anni 1960 e 1970. Divenne pilota seguendo il fratello maggiore Enrico, che si laureò campione italiano di velocità in circuito nel 1966 su Fiat Abarth 595.

Correndo con Fiat e Lancia, Raffaele Pinto (detto “Lele”) divenne uno dei portacolori del rallismo italiano. Pinto, si è cimentato con successo anche in qualche cronoscalata, la sua partecipazione nel 1970, alla “Iglesias -Sant’Angelo”, con conseguente vittoria nell’assoluta conseguita a bordo di un prototipo Lancia FM Special, su base Lancia Fulvia, resta ancor oggi scolpita nell’albo della corsa sarda.

La sua migliore stagione resta il 1972 con la Fiat 124 Sport Spider quando vinse il Campionato Europeo Rally e la Mitropa rally Cup (una serie che si disputava tra Austria, Germania e Italia) trionfando in ben sei rally: Costa Brava, Hessen, Semperit, Polonia, Jugoslavia e Mille Minuti.

Nel 1974, sempre a bordo della Fiat 124 Abarth, vince il rally del Portogallo, valido per il Campionato Mondiale Rally. In seguito torna alla Lancia e, alla guida della Stratos, arriva 3º nel rally di Portogallo e nel rally di Sanremo 1976 e ottiene il 2º posto nel Tour de Corse 1977.

Pilota d’altri tempi, collaudatore sopraffino, vero e proprio orgoglio tricolore, il comasco rappresenta una delle migliori espressioni dei rally: è stato, infatti, il primo italiano a vincere un rally valido per il campionato del mondo al volante di una Fiat. La parabola di Pinto ha collezionato innumerevoli vittorie ed ha attraversato tutta l’epopea di una specialità dove il tricolore regalava sempre molte soddisfazioni. Ha poi ricoperto per molti anni il ruolo di collaudatore nel Gruppo Fiat-Lancia. (Nicolas Rettagliati)