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Cavallino Rampante: da Francesco Baracca alla Ferrari (passando dall’Aviazione Militare)

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La locandina dell'evento

Di recente a Rapallo presso l’Hotel Europa, la Scuderia Ferrari Club Rapallo ha organizzato una riunione conviviale “Cavallino Rampante: da Francesco Baracca alla Ferrari passando dall’Aviazione Militare, per meglio illustrare l’origine e la storia del cavallino rampante quale simbolo distintivo della Ferrari.

Durante la presentazione della conferenza, tenutasi nella saletta riservata all’evento, il presidente Dott. Orlando Gentile, al fine di fare gli onori di casa, ha illustrato la storia del sodalizio ricordando attività ed aneddoti in merito alla vita del club. Subito dopo la presentazione del presidente, a lato dal palco della conferenza la Sig.ra Albina Greco ha presentato i due relatori della conferenza: il Dott.: Massimiliano Fabbri (Direttore del Museo Francesco Baracca), ed il Dott Angelo Muscaridola (Capitano dell’Aeronautica Militare della Riserva) per illustrarne la loro carriera e competenza tecnica, Dopo la presentazione della Sig.ra Greco il Dott.: Massimiliano Fabbri ha iniziato con la narrazione di come Francesco Baracca (di nascosto dalla madre) prima si recò a Reims, in Francia, per acquisire il brevetto di pilota poi una volta diventato ufficiale pilota scelse quale proprio stemma distintivo il cavallino rampante mutuato dallo stemma del reggimento “Piemonte Reale Cavalleria” cambiando il colore del cavallino da bianco in nero che meglio veniva evidenziato con sfondo ocra sulla carlinga argentata del suo aeroplano “Spad VII”, successivamente quando anche gli aeroplani furono colorati Francesco Baracca inserì il cavallino rampante dentro uno scudo giallo-senape per meglio evidenziare il nero cavallino rampante.

Alla morte di Francesco Baracca la madre, per onorarne la memoria, ne fece uno stemma di famiglia con un cavallino dotato di un corpo più muscoloso, prima ancora di donarlo come simbolo di portafortuna ad Enzo Ferrari, vincitore del “Circuito del Savio”, un circuito triangolare a sud-est di Ravenna verso Cervia di circa 50 (Km.) di lunghezza.

Secondo uno scritto di Enzo Ferrari, la vittoria al “Circuito del Savio”, gli consentì di incontrare il Conte Enrico Baracca e successivamente, in più occasioni, la signora Baracca, che, affascinata dal personaggio pilota, gli fece dono del disegno del cavallino rampante del figlio, quale simbolo augurale di “buona fortuna”.

Terminata la presentazione del direttore del Museo Francesco Baracca è stato il turno del Dott Angelo Muscaridola, che grazie all’ausilio di numerosi filmati relativi alla aereonautica Militare, ha potuto illustrare le molteplici e differenti attività svolte dall’Aeronautica Militare quali: la difesa ed il controllo della spazio aereo, le missioni di soccorso civili ed umanitarie, il raggiungimento e mantenimento della superiorità informativa, la capacità di eseguire missioni internazionali, il trasporto veloce di feriti od organi, previsioni metereologiche, senza dimenticare la capacità di formare personale altamente qualificato e specializzato tramite una formazione di eccellenza; chiudendo la esposizione ricordando il centenario della fondazione dell’Aeronautica Militare (1923 – 2023) con il motto: “Sic Itur ad Astra” (Così si sale verso le stelle). Per l’Aeronautica Militare questo secolo è passato come un battito d’ali; come un’onda travolgente ed esaltante, dove il presente ha lasciato costantemente il posto al futuro, nella ricerca di nuovi mezzi, nuove soluzioni, nuove tecniche e nuove dimensioni, compresa quella spaziale.

Il Capitano Angelo Muscaridola ha concluso la sua esposizione andando più in dettaglio sulla storia del cavallino rampante in ambito aeronautico, cominciando con il ricordo del 4° Stormo Caccia, creato l’1 giugno 1931 all’aeroporto di Udine Campoformido su aerei C.R. 20, incorporando in esso alcune squadriglie già appartenenti al 1° Stormo, tra le quali anche la 91a , nota anche come la squadriglia degli assi in quanto i suoi piloti si contraddistinsero nell’ambito della 1a Guerra Mondiale, collezionando un numero elevato di vittorie.

Tra questi piloti, quelli che si contraddistinsero con più di dieci vittorie ci sono, Ferruccio Lanza, Felice Olivari, Fulco Ruffo di Calabria, Pier Ruggero Piccio ed il famosissimo Francesco Baracca. Proprio dall’Asso del Servizio Aeronautico del Regio Esercito il 4° Stormo prese il simbolo del “Cavallino Rampante” dalla “Pezza Storica“, del suo vecchio reggimento “Piemonte Reale Cavalleria”, mantenendone le fattezze ed il colore bianco, che avrebbe contraddistinto il 4° Stormo fino ai giorni nostri.

L’insegna personale di Baracca, che l’asso faceva dipingere sulla fiancata sinistra del proprio velivolo, mentre sulla destra trovava posto quella della 91a Squadriglia (un Grifone), era il famoso “Cavallino Rampante”, sulle cui origini e sullo stesso colore esiste un piccolo mistero.

Diversi indizi sembrano infatti indicare che il colore originario del cavallino fosse il rosso, tratto dalla inversione dello stemma (che mostrava un cavallino argentato in campo rosso), del 2° Reggimento Cavalleria “Piemonte Reale” di cui l’asso romagnolo faceva parte. Sembrerebbe che il colore nero sia stato adottato successivamente in segno di lutto solo dopo la morte di Francesco Baracca da parte dei suoi compagni di squadriglia che rinunciarono alle proprie insegne personali. L’attaccamento al reggimento di provenienza è per altro confermato dal fatto che Francesco Baracca conservò sull’uniforme i baveri rossi e sul berretto la granata a fiamma dritta – alla quale aggiunse una piccola elica – proprio dei “Cavalieri di Piemonte Reale”.

Secondo un’altra tesi, il cavallino rampante nero usato da Baracca deriverebbe invece da quello della città tedesca di Stoccarda (la città della Porsche, ndr) in quanto gli aviatori di un tempo, venivano considerati assi solamente dopo l’abbattimento del 5° aereo, di cui assumevano a volte le insegne, in onore del nemico sconfitto.

A conclusione della bella serata una cena conviviale ha permesso ai numerosi partecipanti di ampliare il ventaglio delle proprie conoscenze nell’ambito del cavallino e fare nuove conoscenze di persone che hanno le stesse passioni. La cena si è conclusa con una torta gigante dedicata al Cavallino e la consegna di alcuni modelli realizzati dal socio Giovanni Gioco, quale omaggio ai due relatori quale ringraziamento per la loro esposizione da parte del presidente Dott. Orlando Gentile. Alcuni pregevoli modelli di Giovanni Gioco erano esposti in sala per la gioia dei partecipanti.

Testo e foto di Flavio Scopinich