Alcune considerazioni sull’incendio che ha interessato la vettura di Carlos Sainz
Domenica, durante il Gran Premio d’Austria, quando è avvenuto il ritiro di Sainz, in televisione si è assistito ad un momento a dir poco “imbarazzante”. La scena, poco piacevole a vedersi, della Ferrari F1-75 di Sainz, che, dovendo per regolamento lasciare l’auto in folle, è stato costretto, malgrado le fiamme che avvolgevano la monoposto, a rimanere dentro l’abitacolo mantenendo il piede sul freno, al fine di impedire che la macchina, causa la discesa, ritornasse in pista.
Questa situazione pone uno spunto di riflessone su certe regole, fatte e pensate per i moderni circuiti piatti come una lasagna; regole che non tengono conto dei vecchi circuiti come Spa; Imola, Montecarlo ed altri dove, in situazioni simili, le pendenze del circuito possono creare un problema di “stabilità di parcheggio”. Forse, da parte della Federazione, sarebbe il caso di analizzare bene questo tipo di problema e cercare di trovare la soluzione più soddisfacente, per fare sì che l’auto, quando ferma lungo il percorso (in caso di pendenza), non possa muoversi da sola. Le auto “normali” hanno il “Freno di stazionamento”: cosa si inventerà la Federazione?
Dal mio punto di vista, il proliferare di auto che vanno a fuoco facilmente può essere dovuto al fatto che, molto probabilmente, stanno cercando di sfruttare il cosiddetto “effetto Meredith” e, se lo vogliono sfruttare al meglio, le temperature all’interno delle pance devono essere forzatamente alte. In linea di massima, l'”effetto Meredith” recupera il calore del radiatore per usarlo come “stufetta” al posto del bruciatore di una turbina a gas, creando un flusso di aria calda che “spinge” l’aereo.
Penso a che le servano tutte quelle ferritoie sopra la pancia della Ferrari? Sono gli scarichi dei gas caldi che “spingono” l’auto e creano un “vento” più veloce dell’auto che aiuta l’alettone posteriore a creare una maggiore “down force” sul retrotreno. Il problema è che non è un fenomeno facile da gestire e regolare, bravi in Ferrari che sono riusciti a creare deflettori regolabili ad hoc nella parte inferiore dello scivolo aerodinamico del retrotreno.
“Effetto Meredith” – Principio di funzionamento: nel primo tratto diffusore il flusso d’aria diminuisce di velocità, pressione e temperatura. Poi il radiatore “scalda” l’aria aumentando temperatura e pressione, nel terzo tratto convergente aumenta la velocità del flusso e quindi la velocità dell’aria in uscita.
In realtà, volendo anche il radiatore dell’olio contribuisce a “riscaldare” l’aria ma richiede dei condotti in parallelo ma separati. Importantissimi sono i deflettori di regolazione per meglio sfruttare i flussi.
Flavio Scopinich