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L’11° Rally Tuscan Rewind incorona Bulacia e Crugnola

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Bulacia - Der Ohannesian (ph Bettiol)

Avvincente finale di stagione, sugli sterrati “d’autore” senesi, con il ventenne pilota boliviano ed il copilota argentino Marcelo Der Ohannesian vincitori anche del titolo “tricolore” su terra. Ad Andrea Crugnola il Campionato Italiano Rally

Gran finale della stagione rallistica tricolore, all’11° Rally Tuscan Rewind, disputato oggi sulla lunghezza di nove prove speciali sugli sterrati “d’autore” della provincia senese. Erano in palio ben tre scudetti, alla viglia della gara, quello del Campionato Italiano, quello riferito al “terra” ed anche quello del Cross Country. Il successo assoluto della gara è andato al ventenne boliviano Marco Bulacia, in coppia con l’argentino Marcelo Der Ohannesian, su una Skoda Fabia R5. Dopo aver vinto a San Marino in luglio e dopo anche essere al comando del mondiale WRC-3 ad una prova dal termine, il giovane sudamericano ha dunque confermato il proprio valore, peraltro già conosciuto in Italia in quanto nel 2017 aveva già corso nel Campionato su terra.

Una gara ricca di spunti tecnici di spessore ed anche di colpi di scena, quella corsa oggi ed organizzata da EventStyle, partita sotto il segno di Bulacia, andato al comando dalla prima prova, per poi subire l’iniziativa del varesino Andrea Crugnola (navigato da Pietro Ometto su Citroën C3 R5) sulla seconda, quindi passando lui in testa, per rimanerci sino alla settima “chrono”. L’ultimo loop di prove ha rimesso tutto in discussione, Bulacia ha attaccato di nuovo per quanto Crugnola, che aveva in mano il titolo italiano essendo davanti al diretto rivale Giandomenico Basso (con il senese Lorenzo Granai alle note su una VolksWagen Polo R5), mai entrato in sintonia con vettura e percorso, non poteva più impensierirlo, ha guardato bene a non prendere rischi eccessivi. La fase centrale della gara ha visto il ritiro del romagnolo Simone Campedelli (Volkswagen Polo), uscito di strada dopo quattro prove quando era buon terzo assoluto (ed in lotta serrata per il “terra”) e per Bulacia la strada per il successo è stata spianata.

Sotto la bandiera a scacchi, dunque, Bulacia ha festeggiato vittoria in gara e nel campionato terra, alle sue spalle Crugnola ha masticato amaro per la vittoria mancata in gara ma ha gioito comunque per il secondo gradino del podio ma soprattutto per il suo primo titolo “tricolore”, mentre terzo ha terminato il giovane “figlio d’arte” vicentino Alberto Battistolli, affiancato da Simone Scattolin su una Skoda Fabia R5. Il giovane, che fa parte del programma federale Aci Team Italia, ha costruito una prestazione di livello, in progressione, presentandosi sempre più in alto come riscontri cronometrici man mano che la gara andava esaurendosi. Battistolli ha conquistato il “bronzo” in gara in coincidenza dell’ultima fatica cronometrata, rilevando la posizione da Giandomenico Basso, che non è dunque riuscito a bissare l’alloro del 2019, conquistato proprio in terra di Siena. Per il trevigiano, dopo una gara mai parsa incisiva, è arrivata poi la doccia fredda del dover alzare bandiera bianca per la rottura di una ruota.

Quarta posizione finale con ampio merito dal francese Jean Baptiste Franceschi, anche lui con una Fabia R5 . Torna via dagli sterrati senesi con un poco di delusione, il driver transalpino, partito con la quinta posizione ma poi andato a scalare la classifica sino al terzo, prima di arretrare per una foratura durante la settima prova. Ciò non ha tolto comunque valore alla prestazione globale da lui offerta alla sua prima esperienza sterrata italiana. Top five completata dal veneto Giacomo Costenaro, con Bardini alle note sull’ennesima Skoda Fabia al via: per loro un buon finale di stagione, a conferma dell’essere stati uno degli equipaggi più in forma del 2020 sterrato nazionale.

Si sono sprecate, al “Tuscan”, le prestazioni altisonanti, complici le tre prove “da mondiale” proposte. Una di queste è quella del pluricampione mondiale di motocross Tony Cairoli, già ottavo assoluto nel 2019, quest’anno finito ben due gradini più avanti, al sesto posto, ovviamente per la prima volta al volante della Hyundai i20 R5 ufficiale di BRC, con al fianco Anna Tomasi. Per lui, da subito riscontri cronometrici di alto profilo, anche da podio, conferma dell’elevato feeling del pilota ufficiale KTM con i rallies. Prestazione maiuscola anche per il giovane bergamasco Enrico Oldrati, questa volta pure lui con la Skoda Fabia R5, con la quale era al debutto. Un debutto luminoso, con la vettura “Regina” dei rallies italiani, concluso con soddisfazione al settimo posto.

All’appello dalle posizioni di vertice il finlandese Emil Lindholm (ottavo assoluto), atteso, con la sua Skoda Fabia, ad influire “pericolosamente” sull’esito del tricolore mentre invece anche lui non ha trovato feeling con le “piesse” senesi, anche per una foratura sulla settima prova. L’altro veneto Marco Signor (navigato da Pezzoli su una Polo R5) ha onorato sino all’ultimo la sua stagione di ritorno nel Campionato Italiano firmando la nona posizione. La top ten è stata poi chiusa dal quattro volte vincitore della gara Alessandro Taddei, con Gaspari (Hyundai i 20 R5), con una prestazione in crescendo.

Performance di livello anche da parte dell’inossidabile Paolo Andreucci, con Anna Andreussi al fianco. Sulla nuova Peugeot 208 Rally4 ha di nuovo dominato tra le “due ruote motrici”, aggiudicandosi pure il relativo Campionato tricolore, ma soprattutto dando una nuova lezione di guida, firmando la quindicesima posizione assoluta.

Nel CIR Junior erano al via tutti coloro che hanno animato la stagione: Andrea Mazzocchi, Mattia Vita, Emanuele Rosso (con il savonese Andrea Ferrari alle note), Giorgio Cogni, Michele Bormolini e Riccardo Pederzani, tutti con le Ford Fiesta. Vittoria e titolo per Mazzocchi, affiancato da Silvia Gallotti. Nel monomarca Peugeot 208 top vittoria in gara e di stagione per il toscano Christopher Lucchesi, con una 208 R2, primo anche nella “under” tra le due ruote motrici.

Oltre al titolo del Campionato Italiano Rally, il Tuscan Rewind è andato ad assegnare anche quello per il Cross Country, altra sfida avvincente e ricca di spunti tecnici e sportivi. Vittoria in gara per Ventura – Briani con un “side by side” Yamaha che però non concorre per l’aggiudicazione del titolo, mentre Codecà-Toffoli con la Suzuki Gran Vitara si sono incamerati lo scudetto in scioltezza, dopo il ritiro del rivale Mengozzi per incidente.