Home Storiche Ricordi del Rally Alpenfarth 1972

Ricordi del Rally Alpenfarth 1972

104
0
La Fulvia HF di Lampinen con a destra Gariboldi DS Pirelli e a sinistra Brunin Ferraris

1972. Dopo lo spumeggiante inizio al Rallye di Montecarlo, le mie frequentazioni al reparto corse, inframmezzato da partecipazioni a gare con la Fulvia Hf 1600, aumentano. Rientrato dal rally di San Martino di Castrozza, dove ero andato con Daniele Audetto ad assistere le tre Lancia partecipanti, terminato con la vittoria di Munari ed il ritiro delle altre due vetture, causa guasto meccanico ed uscita di strada di Ballestrieri per la rottura di un braccetto dello sterzo, ma che i buontemponi, scherzosamente, dicevano essere il “braccetto del navigatore”.

Questa volta la trasferta sarà in Austria a Baden per il Rally Alpenfarth. La Lancia partecipa con tre vetture guidate da Harry Kallstrom, Simo Lampinen e il genovese Sergio Barbasio. Accettato l’ingaggio, parto con l’amico ed ex navigatore Piero Sodano, che ora naviga Barbasio, alla volta di Vienna, da dove poi raggiungeremo Baden in serata. Arriviamo nel piccolo albergo, dove ci danno il benvenuto con una torta Sacher sul comodino della nostra camera. Lancia e Fiat vengono assistite dalla Pirelli Corse, che si avvale del bravo ed affabile DS Giovanni Gariboldi detto Jo, con il quale trascorrerò parecchie ore durante le assistenze tra ricordi e racconti di prove fatte in fabbrica per poter usufruire delle massime prestazioni degli pneumatici: ad esempio, come inserire, durante la fusione della gomma, paglietta – quella usata in cucina – per dare, in caso di imprevista necessità, maggior grip sul terreno ghiacciato.

Al rally partecipava anche il pilota collaudatore della Saab Peer Eklund che, non avendo molta assistenza al seguito, alcune volte si fermava alle nostre. Fu in una di queste occasioni che, affamato, trovò le uova sode prelibate, tanto da esclamare entusiasta “bona ova“, sgommando via, per poi ricomparire il giorno seguente, sui giornali, con la foto della sua auto che procedeva a velocità sostenuta su tre ruote. Evidentemente in una violenta scodata aveva staccato la ruota posteriore, ma con la trazione anteriore della “94” non era per lui un problema arrivare alla sua assistenza, riparare e concludere la difficile gara al terzo posto.

Mi fermo a questo piccolo racconto che fa parte di tanti altri, il resto è cronaca. Ultima piacevole nota fu il rientro aereo in prima classe, offerto, dalla compagnia aerea, per un errore da loro commesso nel conteggio dei posti, naturalmente con coppa di champagne. Buona la Sacher!

Bruno Ferraris, per gli amici “Brunin