Home Rally Rally Hungary amaro per Roberto Gobbin e il genovese Alessandro Cervi

Rally Hungary amaro per Roberto Gobbin e il genovese Alessandro Cervi

462
0
Gobbin - Cervi (Photo Bastien Roux e Grégory Lenormand/DPPI)

Un’uscita di strada per evitare un antitaglio ha chiuso in anticipo un’esperienza affascinate su prove speciali dure, veloci e impegnative, privando l’equipaggio portacolori di Winners Rally Team, in gara con la 124 Abarth Rally curata dalla EVO Motorsport, del secondo posto fra i concorrenti dell’Abarth Rally Cup.

Che fosse una gara difficile e insidiosa lo sapevamo. Speravamo, però finisse meglio”. C’è dell’amarezza nelle parole di Roberto Gobbin, che nello scorso fine settimana, affiancato dal navigatore genovese Alessandro Cervi, portacolori della Lanterna Corse Rally Team, ha affrontato le splendide, ma decisamente ostiche, prove speciali del Rally Hungary 2020, valido per il Campionato Europeo Rally (ERC) e per l’Abarth Rally Cup. “Il nostro obiettivo era raccogliere punti per il Campionato Europeo e, soprattutto, per il trofeo dello Scorpione. Purtroppo torniamo a casa con uno zero in casella” afferma il pilota di San Secondo di Pinerolo, costretto al ritiro per uscita di strada nel corso della settima prova speciale. La gara ungherese, giunta alla seconda edizione, aveva come fulcro la città Nyíregyháza, città nella zona occidentale dell’Ungheria, e si sviluppava su 191 km di tratti cronometrati suddivisi in 16 prove speciali. “Mi ero preparato visionando filmati dell’edizione precedente ed ero ben consapevole che la gara sarebbe stata impegnativa, con prove speciali velocissime e soprattutto tormentate dal fango e dal fogliame del sottobosco. E così è stato”.

I giorni precedenti la gara, la pioggia ha bagnato Nyíregyháza e il circondario fino al venerdì, giorno in cui il rally è scattato con la prima prova speciale, che si è svolta alla luce dei fari all’interno del crossodromo Rabócsiring. Una prova corta, appena 2,4 km, ma insidiosa che ha fatto più di una vittima. “Siamo partiti male, disorientati, in ritardo allo start e senza accendere la luce dei fari di profondità” ricorda il portacolori di Winners Rally Team che alla fine della giornata si ritrova, nonostante tutto, al comando fra i trofeisti Abarth. Il vantaggio è esiguo, appena 5”2 sul più veloce inseguitore, ma fa capire a Gobbin di essere della partita. “Avevo bene in testa il fatto di dover raccogliere più punti possibile per il Trofeo Abarth” sottolinea Gobbin, che parte il sabato mattina con tutte le intenzioni di difendere la posizione e tenere il ritmo senza colpi di testa.

La seconda prova, prima di sabato, serve a capire come risponde la 124 Abarth Rally sulle strade del rally. “Nella presentazione della gara gli organizzatori hanno scritto che avremmo incontrato un 7% di fondo sterrato il resto sarebbe stato tutto su asfalto. In realtà, anche le prove su asfalto erano coperte dalla terra portata dalle piogge al punto che sembrava di affrontare una gara sterrata”. Ma ciò non spaventa Gobbin e Cervi che perdono la leadership nella prova, ma restano incollati al leader della classifica del Trofeo Abarth, con un ritardo di appena 3”2.

I guai sono iniziati nella prova successiva, la Füzér-Abaújvári, che con i suoi 23,9 km è la più lunga del rally. “Inspiegabilmente l’elettronica della 124 Abarth ha mandato in protezione la centralina con la vettura che non andava più avanti. Dopo un attimo di sbandamento ho fatto quello che si fa con i computer quando fanno le bizze: l’ho spenta e riaccesa. Fortunatamente è ripartita, ma nel frattempo avevo perso più di un minuto” e con esso anche la possibilità di lottare per il successo fra i trofeisti dello scorpione. Ma Gobbin era ancora davanti al primo nella classifica del Trofeo Abarth, afflitto anche lui da problemi tecnici, e ciò rendeva la classifica del pinerolese soddisfacente. “Non ero tranquillo ed ho disputato la prova successiva teso, attento a ogni minimo singhiozzo della vettura, che non c’è stato ma non ho corso serenamente”. Gobbin è comunque terzo e se il suo ritardo dai primi due gli impedisce di sperare un riaggancio, ha un vantaggio significativo su Mabellini che è l’avversario principale nel trofeo.

La successiva Mád-Disznókő, di 10,24 è distesa in un paesaggio da favola, fra i vigneti ungheresi che abbiamo molto ammirato durante le ricognizioni”. In gara Gobbin e Cervi mantengono la concentrazione staccano il secondo tempo fra i trofeisti, fatto che consolida la loro posizione sul podio. Che fa un passo avanti nella successiva Újhuta-Bózsva, di 14,45 km, quando il rumeno Muresan esce di strada e si ritira. “Anche noi abbiamo vissuto il nostro brivido, mettendo due ruote fuori dalla sede stradale e rischiando di finire fuori strada”. A quel punto Gobbin è secondo e deve continuare a correre con ben chiaro l’obiettivo di arrivare.

Il fattaccio arriva però nella prova seguente, la ripetizione della Füzér–Abaújvári. “L’avevamo già fatta al mattino e avevamo tutti i riferimenti con precisione. Purtroppo all’uscita di una curva ci siamo trovati un antitaglio in piena traiettoria che nel passaggio precedente era fuori dalla sede stradale. Vedendo quel jersey rosso fiammeggiante ho sterzato per non colpirlo finendo fuori strada. Purtroppo a fianco della strada c’era un salto di una decina di metri e sono rimasto lì impantanato nel fango. Siamo dovuti restare nel campo fino alla fine della prova, prima di essere recuperati. Nemmeno il carro attrezzi è riuscito a riportarci in strada e abbiamo dovuto richiedere l’intervento di un trattore che ci ha trainato in una stradina sottostante per essere recuperati e tornare in parco assistenza”.

Roberto Gobbin sceglie di non partire il giorno seguente con il Super Rally. “I ragazzi di Evo Motorsport avrebbero dovuto lavorare tutta la notte per rimettere la 124 Abarth Rally in condizioni di ripartire il giorno dopo” afferma il pilota pinerolese, deluso dal risultato ma non dalla trasferta. “La gara è bellissima, con prove speciali lunghe e velocissime che noi in Italia ci scordiamo. È un rally vecchia maniera, che qualcuno ha paragonato al RAC dei tempi d’oro quando si correva nelle foreste del Galles in mezzo al fango. Questa è una gara dura, bellissima, affascinante, con i suoi tratti velocissimi dove si viaggia con l’acceleratore a fondo a limitatore. Sono contento di averla fatta. Peccato non averla finita”.

La trasferta di Roberto Gobbin al Rally Hungary 2020 è stata supportata dalle concessionarie Targa Auto di San Secondo di Pinerolo ed Ellero Auto di Mondovì e Saluzzo.