Considerazioni a margine delle dimissioni forzate del Presidente dell’ACI
Credevo che le dimissioni fossero a causa di una presunta evasione fiscale di molte centinaia di migliaia di euro riscontrata a Lecce, nell’Agosto 2023, invece no è solo una questione politica. Ma non è ACI SPORT? Naturalmente sto scrivendo, non usando Facebook, delle dimissioni forzate del Presidente Angelo Sticchi Damiani… che in questi giorni viene commentato a seconda degli “interessi”. Amici mi girano messaggi di ogni genere, sembra di essere in campagna elettorale POLITICA.
Recependo un articolo letto in questi giorni, cito una riflessione di Mark Twain, noto per il romanzo Tom Sawyer: “l’uomo è l’unico animale capace di arrossire. Ma è anche l’unico ad averne bisogno”. Letto ciò ho deciso di intervenire anche io con la mia seppur modesta ma lunga militanza all’ACI savonese e allo sport automobilistico, il tutto iniziato nei primi anni 60 con gare e interventi direzionali, sino al 1984 come ispettore CSAI.
Purtroppo fu allora che capii, anzi mi fecero capire, che come in politica, alla quale ho dedicato una piccola parentesi, o stai al gioco o vieni prima emarginato e poi buttato fuori con la nomina di “cane sciolto”. Hanno pensato a farmelo capire poco a poco i vecchi e nuovi AMICI di quei tempi: Rava, Salvay, Stocchino, Fabrizio Serena, Silvio Maiga, Sanfront, Remondino, Cavicchi (i giornalisti non sono mai stati generosi con me ma nemmeno io con loro, con tutto il rispetto di chi fa questo lavoro con passione e serietà), Zecchino, Peirano, Rally club Millesimo e altri ai quali (in vita) posso presentare le mie ragioni.
Scusate la filippica, ma invecchiando si diventa, non tutti, bisbetici e cattivi, ma una vecchia massima dice che farsi dei nemici è l’ultimo dei problemi. Grazie se mi avete letto.
Bruno Ferraris, per gli amici “Brunin”
PS: Mi scuso con i non nominati