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Ricordando Angelo Garzoglio

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Angelo Garzoglio

L’ex navigatore savonese è mancato a soli 28 anni nel 1976

Ieri Angelo Gargoglio avrebbe compiuto 77 anni, essendo nato il 4 maggio del 1948. Novese di nascita ma nolese d’adozione, navigatore tra i più quotati degli anni Settanta – legò il proprio nome soprattutto a Giacomo Pelganta e a Mauro Pregliasco – morì il 18 agosto 1976, a soli 28 anni, a seguito di un terribile incidente, accaduto il 24 luglio, al Socomat Rally delle Valli Piacentine, che stava disputando insieme a Pregliasco su una Lancia Stratos ufficiale.

Pochi giorni dopo il decesso, il nostro collaboratore ed ex pilota Bruno “Brunin” Ferraris, avendolo conosciuto a fondo, lo ricordò con un sentito articolo pubblicato sull’edizione savonese de La Stampa.

Dopo una serie di gare sfortunate e qualche brutto incidente – scrisse “Brunin” – la sua stella si oscurò e venne messo in disparte con l’unica possibilità di seguire le gare assieme all’assistenza… (omisss) fu proprio in quel periodo che ebbi l’occasione di conoscerlo meglio. Il direttore sportivo della Lancia Daniele Audetto ci assegnò l’incarico di preparare il radar e l’assistenza al Rally di Montecarlo 1975. Restammo insieme per quasi un mese… (omissis) in quel periodo compresi quanto gli pesava essere estromesso dalla sua auto da corsa e quali problemi doveva affrontare per questo. Vidi come lavorava e come si comportava con tutti, capii che il suo grosso “difetto” era il carattere: troppo buono e remissivo. Purtroppo nel mondo delle corse vige la legge del più forte e Angelo non lo era. Parlammo molto, gli proposi di abbandonare le corse: mi promise che avrebbe riflettuto ma alla fine non mi ascoltò… (omissis) Angelo è stato tradito dalla sua grande passione, ma ventotto anni sono pochi per morire in quel modo, per pagare a questa passione un tributo tanto grande”.

La Scuderia del Grifone gli intitolò un trofeo annuale per premiare i suoi migliori navigatori. Riconoscimento che, negli anni e tra gli altri, è andato a Gianni Vacchetto, Isabella Bettega, Marco Rogano, Luigi Maran e Raffaele Caliro.